09/06/12

Stereotipi, luoghi comuni e banalità


Armiamoci e partite.
Tipica frase fatta italiana

"Se due persone parlano della crescita di una pianta che entrambe conoscono, o del sapore del pane che hanno appena gustato assieme, o di una comune esperienza di lavoro, tale conversazione può essere pertinente, ammesso che esse sentano quello di cui parlano e non vi si dedichino in modo astratto; d'altra parte, una conversazione può svolgersi su temi politici o religiosi, e tuttavia essere banale; ciò si verifica quando le due persone parlano con clichés, quando i loro cuori non partecipano a ciò che dicono. Dovrei a questo punto aggiungere che così come è importante evitare conversazioni banali, è necessario evitare cattive compagnie.



Per cattive compagnie non mi riferisco solo a gente cattiva, viziosa o distruttiva; di quelle si dovrebbe evitare la compagnia perché la loro influenza è velenosa e deprimente. Mi riferisco soprattutto alla compagnia di persone amorfe, di gente i cui pensieri e la cui conversazione sono banali; che chiacchera anziché parlare, e che esprime opinioni a clichés invece di pensare. Ma non è sempre possibile evitare la compagnia di simili persone, e neppure necessario. Se non si reagisce nel modo scontato -vale a dire con clichés o banalità- ma direttamente e umanamente, spesso si scoprirà che tali persone muteranno il loro contegno aiutate dalla sorpresa effettuata dallo shock dell'imprevisto.

Concentrarsi nei rapporti col prossimo significa soprattutto essere capcaci di ascoltare. La maggior parte delle persone ascolta gli altri, oppure dà consigli, senza ascoltare veramente. Non prende sul serio l'interlocutore. Come risultato la conversazione stanca". Erich Fromm da L'arte di amare

Siamo costantemente immersi in pseudo-conversazioni dove ci accontentiamo di botta e risposta vuoti e senza senso in cui non abbiamo bisogno di sforzare un minimo il nostro intelletto con il risultato che le nostre relazioni sono vuote perché non riflettono altro la mancanza che abbiamo dentro.

Il problema non sono gli altri, siamo noi che non abbiamo a cuore noi stessi e che ci lasciamo coinvolgere in questo circolo vizioso insensato.

 

5 commenti:

Davinco De Mare ha detto...

"(...) le nostre relazioni sono vuote perché non riflettono altro la mancanza che abbiamo dentro."

Più che soffrire di una mancanza, direi che qualche volta siamo distratti. Spesso, per sostenere una parte, non si dice quello che si sente ed a lungo andare riesce sempre più difficile dirlo. Poiché sembra di non sentire più nulla.

sR ha detto...

Ciao Davinco,
potresti spiegarti meglio?

Altra cosa, perché non è possibile esprimere pareri sui tuoi posts?

Grazie

:)

Davinco De Mare ha detto...

Ciao sR,
è possibile esprimere pareri sui miei post contattandomi via mail.

Riguardo al commento, credo che sia vago imputare ad una mancanza la frivolezza di alcune conversazioni. Con l'esempio, sono andato nello specifico di una persona che cerca di sostenere una parte, e la sostiene a lungo, finché non si fida più di ciò che sente veramente. Allora le sue conversazioni diventeranno invitte, senza vita, e capita che si appoggi sempre più a dei luoghi comuni pur di dire qualcosa, quasi avesse paura di dire la sua.

Davinco De Mare ha detto...

Ciao sR,
è possibile esprimere pareri sui miei post contattandomi via mail.

Riguardo al commento, credo che sia vago imputare ad una mancanza la frivolezza di alcune conversazioni. Con l'esempio, sono andato nello specifico di una persona che cerca di sostenere una parte, e la sostiene a lungo, finché non si fida più di ciò che sente veramente. Allora le sue conversazioni diventeranno invitte, senza vita, e capita che si appoggi sempre più a dei luoghi comuni pur di dire qualcosa, quasi avesse paura di dire la sua.

Davinco De Mare ha detto...

Ciao sR,

è possibile esprimere pareri sui miei post contattandomi via mail.

Riguardo al commento, credo che sia vago imputare ad una "mancanza" la frivolezza di alcune conversazioni.
Con l'esempio, sono andato nello specifico di una persona che cerca di sostenere una parte, e la sostiene a lungo, finché non si fida più di ciò che sente veramente siccome ha perso contatto con sé stessa. Allora le sue conversazioni diventeranno vuote e capita che si appoggi sempre più a dei luoghi comuni pur di dire qualcosa, per non faticare o perché appunto ha perso contatto con sé stessa e non sa più cosa dire. Ma lo dice lo stesso.