18/05/11

Milano, prologo e fine di Berlusconi

Anni '70


Milano anni '70. Silvio, il cavaliere rampante procede nella conquista dell'Italia. Poco meno di venti anni e il Paese si è prostrato ai suoi piedi. 

Televisione, editoria, calcio, donne e politica: tutti sinonimi di Berlusconi. La storia è ben nota per i contemporanei. 

La televisione commerciale ha conquistato il mercato televisivo italiano e degenerato la RAI nel giro di pochissimo tempo: i dati Auditel sono i principi di questo regno e una RAI bacchettona e aulica non era in grado di competere con le americanate di RTI. Così appiattimento generale e programmi di qualità sempre in diminuzione: la pubblicità comanda sempre.


C'era spazio nell'impero anche per un po' di editoria: Berlusconi non è il guitto che ci vuol far credere, sa bene che l'editoria serve eccome. Cosa meglio di Mondadori nel campo?


Il Milan poi: acquisito e subito trasformato in una delle più forti squadre di calcio degli anni '90. Simbolo della potenza berlusconiana è proprio il Milan. Si sa che in Italia il calcio divora soldi, tempo, passione e fede, figurarsi se Silvio non avesse colto l'occasione. Inoltre egli ama il calcio e il Milan, la squadra della sua città, è il suo grande orgoglio.


Ah, le donne: è sincero solo quando parla di donne fateci caso. Come farebbe senza il sesso opposto? Negli anni non ha mai nascosto la sua passione per il gentil sesso, anzi, ha sempre sbandierato il suo alter ego dongiovannesco.

Dulcis in fundo la politica: senza la politica sarebbe morto e sepolto da tempo. Buona parte degli italiani lo adora. L'indole nazionale ci ha sempre visti inclini all'adorazione di un Principe. Anche i grandi scrittori del passato dovevano sottomettersi ai Signori per avanzare in fama. 
La politica racchiude in sé tutto il resto. Senza politica Silvio non esiste: dopo 17 anni dovrebbe essere chiaro.

Siamo partiti da Milano anni '70 e siamo arrivati a Milano nel mese di Maggio 2011: la città di Milano finirà preda dei comunisti? Il primo turno è stato uno smacco irreparabile, solo la vittoria al ballottaggio potrebbe rallentare la fine.
Persa Milano, l'impero si sgretola. 
Così finisce la gloria di un uomo?
Non per mano della magistratura, non per mano del vizio delle donne, non per i rapporti mai chiarati tra mafia/massoneria ma tutto si conclude a Milano?

Sic transit gloria mundi.

6 commenti:

il monticiano ha detto...

Chissà se il silvio avrà fatto e fa tutto questo perché sulla sua lapide venga incisa la frase "sic transit gloria mundi"?

Anonimo ha detto...

Caro Sr

...ebbene secondo me SI!!!!

Soffia ....finalmente il vento del cambiamento....e viene proprio dal NORD!!!!!
(se non cambia TUTTO non cambia NIENTE!!! anche per me.....)

Un bacio
Ornella

sR ha detto...

aldo,
per me il suo epitaffio migliore sarebbe:
"Morto come tutti quelli che hanno cercato l'immortalità invano."

Ornella,
aspettiamo prima di dirlo.

Guisito ha detto...

Ieri sera, guardando "Exit", ho avuto modo di riacquistare moltissima parte del mio buonumore. Vedere tutti quei milanesi ed anche Italiani all'estero che, alla notizia dell'esito elettorale di Milano (e non solo) si abbracciavano e stappavano bottiglie di spumante, mi si è aperto il cuore. Quanta bella gente esiste ancora nel nostro Paese, per fortuna!
Grazie per il commento che hai lasciato al mio post e al quale io ho risposto come faccio in ogni caso con i miei commentatori. Mi piace il tuo blog e ti linko sul mio. Non perdiamoci di vista.
Un fraterno e caro abbraccio.
Guido (detto Guisito)

sR ha detto...

Guisito,
la mia nave è aperta a tutti coloro che ne vogliono condividere il viaggio.
Benvenuto a bordo

Guisito ha detto...

La tua nave da crociera è l'unica che non mi dà il mal di mare e ci sto bene a bordo.