06/09/11

Tocqueville già lo sapeva

Il filosofo francese immaginò un dispotismo futuro che avrebbe degradato gli uomini senza tormentarli usando la violenza solo nei casi di maggior pericolo. Un dispotismo di tutori più che di tiranni che Tocqueville descriveva così:
“Voglio immaginare sotto quali tratti inediti il dispotismo potrà prodursi nel mondo; vedo una folla innumerevole di uomini simili ed eguali, che incessantemente si ripiegano su se stessi per procurarsi piccoli e volgari piaceri, di cui riempiono la loro anima. Ognuno di essi, ritirato in disparte, è come estraneo al destino di tutti gli altri, i suoi figli e i suoi amici personali formano per lui tutta la specie umana. Al di sopra di costoro si eleva un potere immenso e tutelare, che, da solo, si incarica di assicurare loro i piaceri e di vegliare sulla loro sorte. È assoluto, capillare, regolare, previdente e dolce. Assomiglierebbe al potere paterno se, come quello, avesse per fine di preparare gli uomini all’età virile: ma, al contrario, non cerca che di fissarli irrevocabilmente all’infanzia: gli piace che i cittadini sono contenti, a condizione che pensino soltanto a essere contenti. Lavora volentieri alla loro felicità, ma vuole esserne l’unico agente e il solo arbitro, provvede alla loro sicurezza, prevede e assicura la soddisfazione dei loro bisogni, facilita i loro piaceri, conduce i loro affari principali, dirige la loro attività, regola le loro successioni, divide le loro eredità; perché mai non può toglier loro interamente la fatica di pensare e la pena di vivere?1”

1 Alexis de Tocqueville (1840), La democrazia in America, citato in Chevallier J. J., 1949; Le grandi opere del pensiero politico. Da Machiavelli ai nostri giorni, Il Mulino, Bologna, 1998, pp. 289-290.

3 commenti:

Davinco De Mare ha detto...

In seguito a Tocqueville, Dostoevskij scrisse nei Fratelli - attraverso Ivan - il futuro di un'umanità relegata alla schiavitù "morbida" che, a dirla bene, è una schiavitù profonda. Non si preoccupa, la schiavitù moderna, di imprigionare il fisico delle persone, ma penetra negli animi per corromperli; naturale che tra di noi ci siano tante miserie che il buon Dio impallidirebbe.
Hai ragione, Sr... Tocqueville già lo sapeva.

sR ha detto...

Non puoi capire che piacere provo a rivederti tra i miei commentatori.

Davinco De Mare ha detto...

:)